Photoshop e matrimonio: diamo un calcio ai clichè

19.06.2017 12:05

Questo articolo prende spunto dalla richiesta recentemente fattami da una giovane futura sposa: "mi piacciono molto le foto color seppia, me le puoi fare?"

Ricordo una giovane signorina che accettò di farsi ritrarre solo dopo averle promesso di usare il filtro fluidifica sul suo (presunto) doppio mento. Mai dirò se quella promessa fu mantenuta, ma il gustoso aneddoto mi diede un interessante spunto di riflessione (avete notato l'uso del passato remoto? ndr).

I due episodi parrebbero non essere correlati, ma in realtà sono due facce della stessa medaglia.

C'è l'idea diffusa a livello oserei dire popolare, che l'uso di Photoshop sia un talismano contro i "difetti": così da un lato c'è chi vorrebbe apparire bella come una modella e dall'altro chi demonizza il compiuter come uno strumento di falsificazione della realtà. In mezzo a questi due estremi c'è tutto un mondo sconosciuto a gran parte del pubblico e talvolta persino a chi mastica fotografia a vari livelli.

E' verissimo che il compiuter ci serve a correggere sia degli errori di ripresa sia degli errori estetici (chiamiamoli così) sui volti delle spose.

La domanda da farsi è: fino a che punto è lecito spingersi? Beh, la risposta non è poi scontata: il volto dovrà rimanere riconoscibile e soprattutto credibile. Tutte le spose desiderano apparire giovani e carine nel giorno più importante della loro vita, E hanno pienamente ragione. Se lo meritano per la scelta che hanno fatto. Perciò il ritocco su Photoshop ha la stessa valenza del trucco e della messa in piega: esaltiamo i tuoi punti di forza, limiamo i tuoi difetti perchè tu sia il più bella possibile senza diventare un'altra, anche perchè il futuro marito potrebbe rimanerne confuso.

Allora il fotoritocco non è una cosa malvagia, ma un aiuto a servizio dell'estetica, che a sua volta è amore per la bellezza.

C'è un secondo aspetto, lo dicevo all'inizio. E anche questo ricade sul grande pubblico ma è un guaio prodotto da quelli che smanettano su Photoshop dopo aver visto qualche tutorial su Youtube. Ci sono fotografie che nell'immaginario collettivo ottengono l'immediato "effetto WOW!" appena esibite. Per questo ha un grande successo quel social chiamato Instagram che propone i cosiddetti filtri da applicare alle foto.

Così ecco un fiorire di bianconeri, di seppia, di colori pastello, di contrasti spinti, di desaturazioni selettive (quella roba per cui tutto è in bianconero tranne che un particolare o due) sull'onda di mode ciclicamente ripetitive.

E qui mi sale in cattedra il Fotografatore PoP.

La tentazione di produrre fotografie WOW! è sempre dietro l'angolo anche per me, lo ammetto. Ma effetti WOW! frutto di mode più o meno consapevoli, con il fluire del tempo sono destinati inevitabilmente a stancare.

Per questo, l'uso di effetti in Photoshop è per me sempre subordinato a un processo cumunicativo e di contenuti: una fotografia in bianconero la si fa non perchè il bianconero c'ha sempre il suo fascino, ma perchè il contenuto di quello scatto è talmente forte da non aver bisogno del colore.

Analogamente, l'uso del viraggio seppia (che istintivamente aborro) potrebbe avere senso non perchè piace al committente, ma perchè potrebbe essere funzionale a una trama, a un'interpretazione dell'autore.

Come dico sempre, la fotografia è come la buona cucina: se vado in un ristorante serio che propone dei piatti frutto della creatività e delle competenze dello chef, è inutile che sto lì a lamentarmi che nel menu non ci sono le penne panna e wodka. Devo entrare nell'ordine di idee che sto lì per scoprire cosa ha da dire lo chef con quegli ingredienti. E se voglio una ricetta di moda negli anni '80 ho solo da cambiar locale.

Per la fotografia è la stessa cosa, ne sono sempre più convinto: la tecnica e gli strumenti devono stare al servizio di un'idea, soprattutto quando si ha la velleità di voler scattare per gli altri.

E Photoshop è uno strumento esattamente come la macchina fotografica, un obiettivo o il flash. E' uno strumento prima di tutto CREATIVO,

Non è nè il Male nè la panacea a qualunque difetto, è semplicemente a servizio della creatività del fotografatore.

Diffidate sempre sia da quei fotografi che sfornano foto clichè per avere successo facile, sia da quei fotografi che snobbano Photoshop come uno strumento malvagio.


PS amica che mi hai chiesto il seppia, questo non è un cazziatone rivolto a te; anzi, a leggere bene potrei aver trovato un modo per accontentarti!